Chi desidera vivere un’esperienza originale e fuori dal comune può prendere in considerazione l’ipotesi di andare a vivere in Australia per qualche mese. Attenzione, però: per riuscirci, è necessario studiare o lavorare lì. Tra gli impieghi più diffusi tra gli italiani, ci sono quelli correlati all’agricoltura, che rappresenta un settore caratterizzato da retribuzioni più che interessanti, ma si può pensare di diventare anche camerieri, commessi o operatori di call center. Certo, sono tutte mansioni che si potrebbero svolgere anche in Italia, ma in Australia ci sarebbe il vantaggio di stipendi più alti coniugato alla possibilità di migliorare il proprio inglese.
Ecco perché vale la pena di informarsi per capire quali sono le modalità alla base della concessione del Working Holiday, un visto pensato per chi ha intenzione di studiare o di lavorare in Australia a patto di aver già compiuto 18 anni e di non aver superato i 30. Nel momento in cui si ipotizza di trasferirsi a Canberra e dintorni, in ogni caso, è bene prestare la massima attenzione a quanto si andrà a sborsare: non solo per le spese di alloggio e vitto, che pure sono abbastanza consistenti, ma anche per i costi connessi ai corsi universitari. La stessa acquisizione del visto non è gratuita: difficile spendere meno di 500 dollari australiani, che corrispondono a più di 300 euro, fermo restando che la cifra definitiva dipende anche dal numero di familiari a carico.
Ma quali sono le condizioni da rispettare per essere certi di ottenere un visto come il Working Holiday? Per chi vuole abbinare lavoro e studio c’è bisogno di una certificazione di iscrizione all’università, oltre che – ovviamente – di tutti i documenti standard validi per l’espatrio. Inoltre, occorre mettere a disposizione una copia del casellario giudiziario e dei carichi pendenti non solo in italiano, ma tradotta anche in inglese. Per evitare errori o refusi che potrebbero ritardare o compromettere la concessione del visto, il suggerimento è quello di fare affidamento sui servizi di una agenzia di traduzione online.
Non va dimenticato, comunque, che al di là del Working Holiday è possibile usufruire di un altro tipo di visto per recarsi in Australia: si tratta dello Student Visa, che non presuppone nemmeno limiti di età e che richiede unicamente di essere iscritti a un corso di studi full time. Chi lo desidera può anche lavorare, ma a patto che si tratti di non più di 20 ore settimanali.